All sorts of jazz, free jazz and improv. Never for money, always for love.
Se si mette insieme il basso di Parker e la batteria di Hamid Drake è
certo che qualcosa di buono ne uscirà fuori. Così avviene
anche stavolta, e la presenza del sassofonista svedese Anders Ganhold, seppur
di non grande rilievo, viene attratta magicamente verso l'alto dai due fuoriclasse
statunitensi, contribuendo anch'essa alla riuscita di un disco collocabile
nei territori non troppo avanzati dell'improvvisazione.
I tre brani si dipanano con metodo alternando le lunghe tirate scoppiettanti
(e talvolta un po' ripetitive) di Ganhold ai numerosi momenti, i migliori,
in cui Parker e Drake dialogano in modo fitto e serrato, evitando di superarsi
in bravura per costruire nel giro di poche battute squarci di deliziosa
musicalità soffusa.
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