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John Stevens Trio - Live at The Plough

Vittorio Lo Conte, AllAboutJazz Italia

La Ayler Records, casa discografica svedese, pubblica da tempo dei concerti live di musicisti collegati alla prassi del free. Questa registrazione del trio di John Stevens al Plough, un pub londinese, risale al 1979.

Insieme al batterista inglese ci sono un giovanissimo Paul Rogers al contrabbasso, forse noto a qualche lettore per le sue incisioni sulla Rare Music, e con Mike Osborne, uno dei più importanti sassofonisti contralto dell`epoca.

Purtroppo la qualità della registrazione, dal punto di vista acustico, non è delle migliori, a differenza delle altre incisioni pubblicate da Jan Ström, produttore della Ayler Records, ma se si è pronti ad ascoltare senza pregiudizi quello che i tre offrono al fortunato pubblico presente, ci si rende conto di essere in una di quelle serate magiche colte da registrazioni come quelle di Coltrane o Sonny Rollins al Village Vanguard.

Mike Osborne è semplicemente in uno stato d`estasi, le idee fluiscono ininterrottamente dal suo sassofono, che si tratti di standards come "Cherokee" o "Summertime", o di composizioni di colleghi, come il "Blue Rondo" di Jackie McLean che apre il concerto.

Nel brano finale, "MO Recapitulations", Osborne offre una medley di temi famosi, tra i vari citati c`è anche "Giant Steps" di John Coltrane, in mezzo alle sue improvvisazioni.

Il suo modo torrenziale di improvvisare, il flusso continuo di idee, lo possono far paragonare a Massimo Urbani, almeno su questa incisione, in cui si fa del bop molto avanzato con qualche incursione nel free nel brano finale.

Mike Osborne ha anche inciso del free rovente e partecipato al trio di sassofoni SOS con John Surman e Alan Skidmore. John Stevens, fondatore dello Spontaneous Music Ensemble in cui hanno suonato i più noti improvvisatori radicali inglesi, su questo live utilizza una batteria ridotta al minimo indispensabile, ricavandone uno swing insolito per uno abituato a ben altri tipi di suoni. Il giovane contrabbassista Paul Rogers ben si adegua a quello che succede intorno, anche lui coinvolto dall`incredibile atmosfera sviluppatasi.

Non ci sono prove che questo trio abbia lavorato su una base regolare, essendo questa la loro unica registrazione. Si tratta comunque di un incredibile esempio di cosa può succedere quando tre musicisti si incontrano in una serata di grazia.

Esistono altre incisioni private di John Stevens insieme a musicisti come Kenny Wheeler o Trevor Watts, di ottima qualità e pubblicate dalla Konnex, casa discografica di Berlino, per chi voglia ascoltarlo in condizioni acustiche migliori, ma questo concerto è anche tra le sue cose migliori, a dimostrare come nel jazz sia quasi impossibile programmare cosa succede quando dei musicisti si incontrano, che abbiano intenzione di registrare o no.

Un imperdibile documento live.